IL TURIFERARIO
La parola turiferario deriva dal latino turifer (tus, traslitterazione del greco thuon/thuos = incenso, aroma, profumo, sacrificio, offerta, e dal verbo fero = portare); turiferario è quindi il ministrante che porta l'incenso o meglio il turibolo. Il turibolo è un recipiente con fori in cui si mettono appositi carboni accesi, è sorretto da catenelle utili appunto per incensare.
L'incenso è una gommo-resina che sgorga in forma di gocce dall'albero della Boswellia Carteri, arbusto che cresce spontaneo in Asia e in Africa. Durante la stagione calda e secca sul tronco e sui rami della pianta vengono praticate delle incisioni, dalle quali esce a più riprese la resina, che solidifica lentamente nell'aria. L'incenso vero e proprio può essere lavorato in composizione con varie essenze e sostanze aromatiche per cui si ha l'incenso di rosa, gelsomino, gardenia, garofano, pino, mirra, ecc. Nei rituali delle Chiese d'Oriente per ogni festa viene indicato un profumo d'incenso proprio.
Nella mia comunità usiamo l'incenso del Monte Athos, molto profumato. Se andate a Roma potete acquistarlo in via della Conciliazione 29, nei pressi di Piazza San Pietro al Vaticano, presso la LIBRERIA ECUMENICA, oppure potete ordinarlo telefonicamente al n. 06 6861126, e vi verrà spedito comodamente presso la vostra Parrocchia. E' uno dei migliori incensi e viene importato direttamente dalla Grecia.
Il rito dell'incensazione esprime la venerazione e la preghiera, come è detto nel salmo 140 e nell'Apocalisse 8, 3 (CE, n. 84). Questo servizio può essere esercitato da uno o due ministranti.
Per sapere come portare il turibolo e fare amministrare l'incenso vai alla pagina: Modo di portare gli oggetti liturgici.
1. Riti di introduzione
Il ministrante fa mettere l'incenso in sacrestia dal sacerdote, dopo aver dato la navicella al diacono, se è presente (CE, n. 127).
Si reca all'altare, con il turibolo fumigante, in testa al corteo (CE, n. 128). Avrà cura di non andare troppo veloce. Giunto all'altare non fa né inchino né genuflessione (CE, n. 70). Si porta sul lato destro dell'altare, sale i gradini laterali e si presenta alla destra del sacerdote (o del diacono) al quale da il turibolo, senza che si faccia infusione di incenso. Se è necessario un accolito mette prima l'incenso (CE, n. 131).
Se non ci sono diaconi, chi porta il turibolo accompagna il sacerdote durante l'incensazione dell'altare. Se necessario, solleva il lato destro della casula per facilitare il gesto dell'incensazione. Dopo l'incensazione dell'altare, depone il turibolo e si reca al suo posto.
2. Liturgia della Parola
Dopo l'ultima lettura che precede il Vangelo, il turiferario si reca con il turibolo e la navicella vicino al sacerdote che è alla sede. Dà la navicella al diacono o a un altro ministro, se non ci sono diaconi, e porge il turibolo aperto al sacerdote che vi mette l'incenso (CE, n. 140).
Nella processione al Vangelo precede colui che deve proclamare il Vangelo all'altare, dove è disposto il libro dei Vangeli. Preso il libro, il turiferario precede il corteo all'ambone, dove si mette di fronte al popolo, a destra di colui che deve proclamare il Vangelo, e al quale dà il turibolo dopo che questo ha detto: "Dal Vangelo secondo...", perché possa incensare il libro (CE, n. 74). Dopo la proclamazione del Vangelo, depone il turibolo e la navicella, e si reca al suo posto.
3. Liturgia eucaristica
Detta la formula offertoriale, prescritta per il calice, il turiferario si presenta, come all'inizio, a destra del sacerdote per far mettere l'incenso.
Se non ci sono diaconi, egli accompagna il sacerdote che incensa le offerte, l'altare e la croce. Incensa, in seguito, sempre se manca il diacono, il sacerdote e l'assemblea (PN, n. 133 e CE, n. 149).
Incensa il sacerdote tre volte; le persone presenti in coro e il popolo sono incensate globalmente tre volte (centro, sinistra, destra); prima e dopo l'incensazione si fa un inchino profondo (CE, nn. 91 e 92).
Alla consacrazione si porta davanti all'altare e incensa tre volte Gesù Eucaristico presente nelle specie del pane e del vino.
Per conoscere le rubriche circa il modo di incensare consultare il "Caeremoniale Episcoporum".