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MODO DI PORTARE GLI OGGETTI LITURGICI

 

a. I candelieri e le torce

Dei due ministranti di eguale statura, chi sta a destra tiene il candeliere con la destra al nodo e con la sinistra al piede; chi sta a sinistra lo tiene con la sinistra al nodo, e con la destra al piede. Il piattello deve restare all'altezza degli occhi, in modo che le candele accese dovranno raggiungere la stessa altezza. Si abbia cura di tenere i candelieri al centro della propria persona, perpendicolari, fermi, di non piegarli mai nel camminare, inchinarsi e genuflettere. Le torce invece si portano con la mano esterna, tenendo l'altra sul petto, sporgendo la torcia un pò fuori lateralmente.

 

b. I libri liturgici

Si possono reggere dritti all'altezza del petto, con l'apertura verso il braccio sinistro, sostenendoli con ambedue le mani ai margini laterali; oppure poggiando il margine superiore al petto e sottoponendo le palme delle mani al margine inferiore.

 

c. Le ampolline

Si regge il piattino lateralmente con le due mani, lasciando liberi il pollice e l'indice con i quali si tengono salde le ampolline al piattino; se si porta contemporaneamente il manutergio, lo si può adagiare sulle ampolline o tenerlo sull'avambraccio sinistro.

 

d. La brocca e il catino

Con la destra si regge per il manico la brocca e con la sinistra il catino; mentre il piatto con il manutergio si regge con ambedue le mani.

 

e. La croce astile

Si regge dritta e ferma davanti alla propria persona, non appoggiandola su se stesso, sollevata da terra e con le mani a giusta altezza del proprio corpo.

 

f. Il secchiello con l'acqua benedetta

Si regge con la destra. Si faccia attenzione a presentarlo a tempo al ministro che deve attingere l'acqua e prendere l'aspersorio. Se poi si deve porgere anche l'aspersorio, si reggerà il secchiello con la sinistra, in modo da poter offrire al ministro l'aspersorio, con la propria destra, in posizione tale che lo possa subito impugnare e usare.

 

g. Tutti gli altri oggetti

Si portano sempre con grande dignità e nobiltà di gesto, siano vesti o paramenti, vasi sacri o benedetti, oggetti sacri o necessari al culto in genere. Si portano con la sola destra o con ambedue le mani secondo la loro grandezza e, se vanno presentati ad altri, in modo che questi li possano prendere per usarli direttamente.

 

 

MODO DI PORTARE IL TURIBOLO

 

Si porta in due modi: « fuori cerimonia », quando non è amministrato ancora l'incenso e, successivamente, quando è terminata l'incensazione; « in cerimonia » quando si è amministrato l'incenso e si procede alle incensazioni.

« Fuori cerimonia » il turibolo si porta con la sinistra, introducendo il mignolo nell'anello fisso del coperchietto che sostiene le catenelle, e il pollice nell'anello della catenella mobile che sostiene il coperchio, in modo che questo rimanga sollevato, agitando leggermente il turibolo davanti a se stesso e con distinta delicatezza. Con la destra si regge la navicella ad eguale altezza della mano sinistra, appoggiata al petto.

« In cerimonia » il turibolo si porta con al destra e, in quanto al resto, allo stesso modo come « fuori cerimonia » e la navicella con la sinistra.

 

 

MODO DI FARE AMMINISTRARE L'INCENSO

 

Si dà prima la navicella al debito ministrante o ministro. Poi si alza a sufficiente altezza il coperchio mobile sollevando l'anello mobile con pollice destro. Si stringono le catenelle alla sommità del coperchio mobile, al punto dove si è sollevato, e si alza il turibolo ad altezza conveniente davanti a chi amministra l'incenso restando con la sinistra, che regge il coperchietto fisso, al petto. Messo l'incenso si abbassa il turibolo, come prima, staccando la sinistra dal petto, si abbassa il coperchio mobile lasciando scendere, con il pollice destro che regola, la catenella mobile.

Se si deve attendere lo si regge in « in cerimonia ».

Se si deve consegnare ad altro ministrante o ministro, si stringono con al destra le catenelle sotto il coperchietto fisso e così lo si consegna, dritto, ricevendo con la sinistra la navicella. Se, invece, si deve consegnare direttamente a chi deve incensare, si stringono i due anelli al di sopra del coperchietto superiore con le dita della mano destra, e con le dita della mano sinistra si stringono le catenelle all'altezza del coperchio inferiore, per offrirlo a che deve incensare in modo che lo possa subito usare.

Se c'è il navicolaio apre la navicella e presenta al ministro il cucchiaio posto sull'orlo dell'apertura, in modo che possa essere preso e usato, oppure lo può consegnare con la propria destra, tenendo, per il momento della consegna soltanto, la navicella con la sinistra.

 

 

MODO DI INCENSARE

 

Con la sinistra si tiene il coperchio per l'anello sul petto. Con la destra si impugnano le catenelle all'altezza del coperchio mobile, aderente alla coppa con carboni ben accesi alzando così la destra all'altezza conveniente al di sotto del petto, ma staccata dalla persona, in modo che le catenelle delineino una curva: si chiama « posizione di riposo ».

Per incensare, da questa posizione si alza il turibolo con al destra all'altezza del volto o quasi e poi si dirige una volta o due volte dolcemente verso la persona o cosa da incensare.

Se si dirige una sola volta si ha il tiro semplice; se due volte si ha il tiro doppio.

Dopo ogni tiro, semplice o doppio, il turibolo deve tornare alla posizione di riposo.

Prima e dopo l'incensazione di persone, o di reliquie o di immagini, di fa l'inchino.

 

Per ulteriori indicazioni consultare: il "Caeremoniale Episcoporum".