CAPITOLO VII
LA
SCELTA DELLE PARTI DELLA MESSA
313.
L’efficacia
pastorale della celebrazione aumenta se il testo delle letture, delle orazioni e
dei canti corrispondono il meglio possibile alle necessità, alla preparazione
spirituale e alle capacità dei partecipanti. Questo si ottiene usando
convenientemente di una molteplice facoltà di scelta che sarà descritta più
avanti.
Nel preparare la Messa, il sacerdote, tenga presente più il bene spirituale
comune dell’assemblea che il proprio gusto. Si ricordi anche che la scelta di
queste parti si deve fare insieme con i ministri e con le altre persone che
svolgono qualche ufficio nella celebrazione, senza escludere i fedeli in ciò
che li riguarda direttamente.
Dal momento che è offerta un’ampia possibilità di scegliere le diverse parti
della Messa, è necessario che prima della celebrazione il diacono, il
lettore, il salmista, il cantore, il commentatore, la schola, ognuno
per la sua parte, sappiano bene quali testi spettano a ciascuno, in modo che
nulla si lasci all’improvvisazione. L’armonica disposizione ed esecuzione
dei riti contribuisce moltissimo a disporre lo spirIto dei fedeli per la
partecipazione all’Eucaristia.
I. LA SCELTA DELLA MESSA
314.
Nelle solennità il sacerdote è tenuto a seguire il calendario
della chiesa in cui celebra.
315.
Nelle domeniche, nelle ferie di Avvento, di Natale, di Quaresima e di Pasqua,
nelle feste e nelle memorie obbligatorie:
a) se la Messa
si celebra con il popolo, il sacerdote segua il calendario della chiesa in cui
celebra;
b) se la Messa
si celebra senza il popolo, il sacerdote può scegliere tra il calendario del
luogo e il calendario proprio.
316.
Nelle memorie facoltative:
a)
Nelle ferie di Avvento dal 17 al 24 dicembre, tra l’ottava di Natale, e nelle
ferie di Quaresima, fatta eccezione per il mercoledì delle Ceneri e per le
ferie della Settimana Santa, il sacerdote dice la Messa del giorno liturgico
occorrente; però dalla memoria eventualmente segnata in quel giorno sul
calendario generale può prendere la colletta, purché non occorra il mercoledì
delle Ceneri o una feria della Settimana Santa.
b) Nelle
ferie di Avvento, prima del 17 dicembre, nelle ferie del Tempo natalizio dal 2
gennaio e in quelle del Tempo pasquale, il sacerdote può scegliere o la Messa
della feria, o la Messa del santo o di uno dei santi di cui si fa la memoria, o
la Messa di un santo ricordato quel giorno nel Martirologio.
c) Nelle ferie
del Tempo Ordinario, il sacerdote può scegliere o la Messa della feria o la
Messa di una eventuale memoria facoltativa, o la Messa di qualche santo
ricordato in quel giorno nel Martirologio, o una Messa « per varie necessità
» o una Messa votiva.
Se
celebra con partecipazione di popolo, il sacerdote si preoccupi anzitutto del
bene spirituale dei fedeli, evitando di imporre i propri gusti. Soprattutto
cerchi di non omettere troppo spesso e senza motivo sufficiente le letture
assegnate per i singoli giorni dal Lezionario feriale: la Chiesa desidera
infatti che venga offerta ai fedeli una mensa sempre più abbondante della
parola di Dio.
Per lo stesso motivo, non ricorra troppo spesso alle Messe dei
defunti: tutte le Messe sono offerte per i vivi e per i defunti, e dei defunti
si fa memoria in ogni Preghiera eucaristica.
Là dove le memorie facoltative della beata Vergine, o di un santo, sono care
alla pietà dei fedeli, sia celebrata almeno una Messa in loro onore per
soddisfare alla legittima devozione dei fedeli. Quando poi c’è possibilità
di scelta tra una memoria iscritta nel calendario generale e una memoria del
calendario diocesano o religioso, si dia la precedenza, a parità di importanza
e secondo la tradizione, alla memoria del calendario particolare.
II.
LA SCELTA DELLE PARTI DELLA MESSA
317.
Nello scegliere i testi delle diverse parti della Messa, sia
del tempo che dei santi si osservino le norme seguenti:
Le letture
318.
Alla domenica e nelle feste vi sono tre letture: il Profeta,
l’Apostolo e il Vangelo; la loro proclamazione educa il popolo cristiano al
senso della continuità nell’opera di salvezza, secondo la mirabile
pedagogia divina.
Si raccomanda quindi molto che le letture siano tre. Tuttavia, per ragioni di
ordine pastorale e in seguito a decreto della Conferenza Episcopale, può essere
consentita in qualche luogo l’uso di due sole letture. Quando poi c’è da
scegliere tra le due prime letture, si tengano presenti le norme proposte dal
Lezionario e l’intento di condurre i fedeli a una più profonda conoscenza
delle Scritture; il criterio di scelta non sia mai solo quello del testo più
breve o più facile.
319.
Nel Lezionario feriale sono proposte delle letture per ogni giorno della
settimana, lungo tutto il corso dell’anno:
pertanto proprio queste letture si dovranno abitualmente usare nei giorni a cui
sono assegnate, a meno che non ricorra una solennità o una festa.
Quando la lettura continua venisse interrotta durante la settimana da una
festa o da qualche celebrazione speciale, il sacerdote, tenendo presente
l’ordine delle letture di tutta la settimana, può aggiungere alle altre
letture quella omessa o decidere quale testo preferire.
Nelle Messe per gruppi particolari, il sacerdote potrà scegliere le letture più
adatte a quella particolare celebrazione, purché tratte dai testi del
Lezionario approvato.
320.
Una scelta speciale di testi della sacra Scrittura è fatta per le Messe nelle
quali è inserita la celebrazione di Sacramenti o di Sacramentali, o che vengono
celebrate in speciali circostanze.
Questi Lezionari sono stati composti in modo che i fedeli, attraverso
l’ascolto di una lettura più adatta, comprendano meglio il mistero a cui
prendono parte e aumentino il loro amore per la parola di Dio.
Quindi i testi da leggersi nell’assemblea liturgica si devono scegliere in
base a un’opportuna considerazione pastorale, e tenuta presente la libertà di
scelta prevista per questi casi.
Le orazioni
321.
Il grande numero di prefazi, di cui è arricchito il Messale
romano, mira a presentare sotto angolazioni diverse il tema dell’azione di
grazie proprio della Preghiera eucaristica e a porre maggiormente in luce i vari
aspetti del mistero della salvezza.
322.
La scelta tra le Preghiere eucaristiche è regolata dalle norme seguenti:
a) la Preghiera eucaristica I, o Canone romano, si può sempre
usare; il suo uso tuttavia è più indicato nei giorni ai quali è assegnato un Communicantes
(In comunione) proprio, o nelle Messe con l’Hanc igitur (Accetta con
benevolenza) proprio, oltre che nelle feste degli Apostoli e dei santi di
cui si fa menzione nella Preghiera stessa; così pure nelle domeniche a meno
che, per ragioni pastorali, non si preferisca un’altra Preghiera eucaristica.
b) La Preghiera eucaristica Il, per le sue particolari caratteristiche,
è più indicata per i giorni feriali o in circostanze particolari. Quantunque
abbia un prefazio proprio, può essere collegata con altri prefazi,
specialmente con quelli che presentano in sintesi il mistero della salvezza,
come ad esempio i prefazi delle domeniche del Tempo Ordinario e i prefazi
comuni.
Quando si celebra la Messa per un defunto, si può inserire la formula
particolare proposta a suo luogo, cioè prima del Ricordati dei nostri
fratelli (Memento etiam).
c) La Preghiera eucaristica III si può dire con qualsiasi
prefazio. È preferibile usarla nelle domeniche e nei giorni festivi. In
questa preghiera si può usare la formula particolare per un defunto,
inserendola a suo luogo, cioè dopo le parole Ricongiungi a te, Padre
misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi (Omnes fllios tuos ubique
dispersos).
d) La Preghiera eucaristica IV ha un prefazio invariabile e
offre un compendio più completo della storia della salvezza. Si può usare
quando la Messa manca di un prefazio proprio. In questa Preghiera, in ragione
della sua struttura, non si può inserire una particolare formula per un
defunto.
e) Una Preghiera eucaristica che abbia un prefazio proprio si
può usare, con il suo prefazio anche quando le rubriche indicano un prefazio
del Tempo.
323.
In ogni Messa, salvo indicazioni in contrario, si dicono le
orazioni proprie di quella Messa.
Tuttavia nelle Messe delle memorie si dice la colletta propria o quella del
Comune; le orazioni sulle offerte e dopo la comunione, se non sono proprie, si
possono scegliere dal Comune o dalle ferie del tempo corrente.
Nelle ferie del Tempo Ordinario, oltre all’orazione della domenica precedente,
si possono dire le orazioni di un’altra domenica del Tempo Ordinario, oppure
un'orazione scelta tra i formulari per varie necessità che si trovano nel
messale. Di queste Messe si può comunque scegliere anche la sola colletta. In
tal modo viene proposto un maggior numero di testi, che non solo permettono di
rinnovare di continuo i temi della preghiera dell’assemblea liturgica, ma
anche di adattare la stessa preghiera alle necessità dei fedeli, della Chiesa e
del mondo. Nei tempi più importanti dell’anno, questo adattamento già
avviene mediante l’orazione propria del tempo che si trova per ogni giorno nel
messale.
I
canti
324.
Nello scegliersi i canti fra le letture, e i canti di ingresso,
di offertorio e di comunione, si osservino le norme stabilite nel capitolo che
ne tratta.
Facoltà particolari
325. Oltre alle possibilità di cui si è parlato nei numeri precedenti per la scelta dei testi più adatti, le Conferenze Episcopali hanno la facoltà di indicare, per particolari circostanze, alcuni adattamenti per le letture, a condizione che i testi vengano scelti da un Lezionario debitamente approvato.