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Rubriche circa l'uso dell'incenso

 

La messa presieduta dal Vescovo è sempre tipica e il rituale descritto nelle rubriche che seguono è quello che si deve seguire con i debiti adattamenti in ogni celebrazione, quindi anche quando presiede un presbitero.

 

Dal "CAEREMONIALE EPISCOPORUM" (Cerimoniale dei Vescovi) nn. 84-98

 

84. Il rito dell'incensazione esprime la venerazione e la preghiera, come è detto nel salmo 140 e nel libro dell'Apocalisse 8,3.

 

85. L'incenso da infondere nel turibolo sia puro e di soave odore, se si aggiungono altri elementi la loro quantità non superi quella dell'incenso.

 

86. Nella messa stazionale del Vescovo l'incenso viene usato:

    a)    durante la processione di ingresso;

    b)    all'inizio della messa, per incensare l'altare;

    c)    nella processione per la proclamazione del Vangelo (per incensare l'Evangeliario);

    d)    nella processione di offertorio, per incensare le offerte, l'altare, la croce, il vescovo, i concelebranti e il popolo;

    e)    durante l'elevazione dell'ostia e del calice dopo la consacrazione.

Nelle altre messe l'incenso si può usare secondo l'opportunità.

 

87. Inoltre l'incenso viene usato secondo le prescrizioni dei libri liturgici:

    a)    nella dedicazione della Chiesa e dell'Altare;

    b)    nella benedizione del Santo Crisma e degli olii;

    c)    nell'esposizione del SS. Sacramento con l'ostensorio;

    d)    nei funerali.

 

88. Secondo l'uso, l'incenso viene usato nella processione della festa della Presentazione del Signore, nella Domenica delle Palme, nella Messa della Cena del Signore, nella Veglia Pasquale, nella Solennità del Corpo e Sangue del Signore, nella solenne traslazione delle reliquie dei Santi, e in generale nelle processioni fatte con una certa solennità.

 

89. Nella celebrazione solenne delle Lodi mattutine e dei Vespri si può fare l'incensazione dell'altare, del Vescovo e del popolo mentre viene cantato il cantico evangelico (Benedictus o Magnificat).

 

90. Il Vescovo, per infondere l'incenso, siede alla cattedra o altra sede, mentre stanno in piedi il ministro e il diacono che porge la navicella; il Vescovo benedice l'incenso con un segno di croce senza nulla dire. Il diacono prende il turibolo dal turiferario e lo porge al Vescovo.

 

91. Prima e dopo l'incensazione si fa l'inchino profondo alle persone e a ciò che viene incensato, eccetto l'altare e le offerte per il sacrificio della Messa.

 

92. Si incensa tre volte: il SS. Sacramento, la reliquia della Santa Croce, le immagini del Signore solennemente esposte, le offerte, la croce dell'altare, il libro dei Vangeli, il Cero pasquale, il Vescovo o il presbitero celebrante, le autorità civili che per il loro ufficio sono presenti alla celebrazione, il coro, il popolo, il corpo del defunto.

Due volte si incensano le reliquie e le immagini dei santi esposte a pubblica venerazione.

 

93. L'altare viene incensato in modo semplice, una volta sola, in questo modo:

    a)    se l'altare non è addossato alla parete, il Vescovo lo incensa girandogli attorno;

    b)    se l'altare è addossato alla parete, il Vescovo lo incensa prima dalla parte destra, e poi dalla sinistra.

La croce se è sull'altare viene incensata prima dell'altare, se è acconto quando il Vescovo passa accanto ad essa.

Le offerte vengono incensate prima dell'altare e della croce.

 

94. Il SS. Sacramento si incensa in ginocchio.

 

95. Le reliquie e le immagini esposte a pubblica venerazione sono incensate dopo l'altare, nella Messa, soltanto all'inizio della celebrazione.

 

96. Il Vescovo, sia all'altare che alla cattedra, per l'incensazione sta in piedi e senza mitra a meno che non la indossi già.

I concelebranti sono incensati dal diacono tutti insieme. Poi egli incensa il popolo dal luogo più adatto. I canonici con non concelebrano e altri che eventualmente si trovano nel coro sono incensati insieme al popolo, se l'uso locale non dispone diversamente. Questo vale anche per i Vescovi che fossero eventualmente presenti.

 

97. Il Vescovo che presenzia senza concelebrare la Messa, viene incensato dopo il celebrante e i concelebranti. Dopo il Vescovo, secondo l'uso in vigore, viene incensato il Capo dello Stato che, in forza del suo ufficio, partecipa alla celebrazione.

 

98. Il Vescovo non faccia monizioni né dica le orazioni prima che sia terminata l'incensazione.

 

 

Note:  

 

72.  Due accoliti si presentano al vescovo con l'incensiere e la navetta, o un accolito con entrambi, e portano l'incensiere con i carboncini accesi nella mano sinistra e la navetta con l'incenso ed il cucchiaio nella mano destra.. ( Cerimoniale dei Vescovi ed 1886).

 

73. Dall'accolito il diacono prende la navetta aperta a metà con il cucchiaio in essa e presenta la navetta al vescovo. Il vescovo prende il cucchiaio e tre volte tira fuori l'incenso o lo mette nell'incensiere tre volte. Dopo ciò e dopo aver restituito il cucchiaio al ministrante, il vescovo con la mano destra traccia un segno di croce sull'incenso messo nell'incensiere ( C.V.1886).  

 

74. Il diacono ridà la navetta all'accolito e da lui prende l'incensiere che presenta al vescovo mettendo nella mano sinistra del vescovo. la parte superiore della catena dell'incensiere e l'incensiere nella mano destra. ( C.V. ed 1886 ).  

 

75. Colui che incensa tiene la parte superiora della catena dell'incensiere nella mano sinistra, la parte inferiore vicino all'incensiere nella mano destra, in modo che l'incensiere può oscillare avanti ed indietro facilmente. Colui che incensa deve adempiere a questa compito con  contegno solenne e dignitoso, senza muovere la testa o il corpo mentre incensa, tenendo la mano sinistra con la parte superiore della catena vicino al petto e muovendo il braccio destro avanti ed indietro con colpi misurati.  (C.V. 1886 ).